Società Italiana Tossicologia | ||
martedì 11 gennaio 2005 | Last Update 20/11/2004 |
XXXVII European Congress of Toxicology,EUROTOX '99 [ Oslo, 27-30 Giugno 1999 ] |
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Il Congresso si è articolato
in 10 Simposi, 8 Workshop e 22 Sessioni di poster, preceduti nella prima
giornata da quattro Education Courses seguiti da 150 persone. L’organizzazione è stata soddisfacenteanche se dal punto di vista dei contributi scientifici non è stata sempre brillante. Il Convegno è stato aperto da un interessante Workshop su "Teaching Toxicology". I diversi relatori hanno presentato le numerose opportunità professionali offerte al Tossicologo nel settore pubblico, nel privato o come "esperto". La preparazione del Tossicologo si deve basare su precisi percorsi educativi, che comprendono esperienze dirette, corsi, seminari ed una aperta comunicazione tra docenti e studenti. La giornata seguente ha visto JohnAshby (U.K.) come relatore della Gerhard Zbinden Memorial Lecture sul tema"Are environmental chemicals affecting the integrity and expression ofhuman genome?" Hanno fatto seguito i Simposi su "Neurotoxicity e understanding mechanisms", "Apoptosis in toxicity and cancer" e "Environmental pollutantsin the Arctic". Il pomeriggio il programma prevedeva il Simposio "Toxicity of drug abuse e Amphetamine designer drugs (Ecstasy)"e i Workshops "Environmental vs. genetics in colon carcinogenesis ó Experimentalmodels", "Regulatory Immunotoxicology ó Focus on autoimmunity", "Molecular Endpoints in Toxicology", che hanno visto una significativa ed attiva partecipazione. La terza giornata ha visto altri Simposisu "Toxicant-induced inflammatory responses in the respiratory system","Metal Toxicology", "DNA repair and genomic instability". Molto interessantee vivace è stato l’EUROT-SOT Debate sul tema "The results of mechanistic studies should supersede ambiguous epidemiological data?", in cui i pro e contro sono stati energicamente ed irremovibilmente sostenuti da SamCohen e Julian Peto. Il pomeriggio è proseguito con il Simposio su "Environmental Toxicology of oil production" e con iWorkshops "Chemoprevention of cancer ó Predictive models?" e "Drug-inducedvascular injury". Líultima giornata ha visto i Simposi"Immunotoxicology of wildlife species", "Recent advances in the geneticsof phase II enzymes and their role in toxicology" e il workshop su "Alternativemethods in carcinogenicity testing". Il Congresso si è chiuso conil workshop su "Research priorities in environment and health". Numerosi e di buon livello i posters,che illustravano sul piano meccanicistico e molecolare le nuove tecnologie ed i mezzi attualmente disponibili per studi tossicologici e che hanno permesso quel più reale e vivace scambio di idee ed opinioni che è normalmente ostacolato dalle letture in aula. Il Convegno ha toccato tutti i temi più attuali in campo tossicologico e molto è stato giustamente dedicato al problema ambientale, che tocca particolarmente i paesi del Nord. Numerose classi di inquinanti vengono infatti trasportate da latitudini più basse e persistono anche grazie al continuo interscambio atmosfera-acqua-ghiaccio. Il Congresso ha visto la partecipazionedi 700 persone provenienti da 39 paesi; solo 31 erano i partecipanti italiani.I relatori nazionali sono stati Piero Dolara del Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Firenze, Angelo Moretto dell'Istituto di Medicina del Lavoro dell’Università di Padova, Roberto Lucchini dell’Istituto di Medicina Occupazionale dellíUniversità di Brescia, Tommaso Dragani dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, Paola Patrignani dell’Università di Chieti. Le non felici condizioni metereologiche hanno indubbiamente contribuito al successo di pubblico del Congresso. Patrizia Hrelia |