Biotecnologie e qualità della
vita
Prof. Giorgio Cantelli Forti
Presidente della Società Italiana di Tossicologia
Estratto da Quaderni
della SIF (2006) vol. 6
In tempi di grande oscurantismo e di gravi pregiudizi antiscientifici
che possono produrre danni irreparabili al nostro Paese, ho sentito
il dovere, anche in qualità di Presidente, di impegnare
la Società Italiana di Tossicologia (SITOX) in iniziative
culturali indirizzate a promuovere una corretta conoscenza su
argomenti che disorientano la società civile. Mago Merlino
non è più il riferimento della Tossicologia che,
da antica scienza dei veleni e del danno acuto, svolge oggi principalmente
il suo ruolo nel campo della “prevenzione” indagando
i meccanismi molecolari d’azione degli agenti chimici e
fisici, definendo i limiti di esposizione ad essi e la loro accettabilità
d’uso nel rapporto rischiobeneficio.
I contaminanti alimentari sono un esempio importante del contributo
che la moderna Tossicologia offre ai consumatori: essi sono di
diversa natura ed origine, vanno studiati e controllati. Il loro
monitoraggio chimico deve basarsi su precise conoscenze dei rischi
per la salute dell’uomo e dell’ambiente ed i limiti
di accettabilità (ovvero la non accettabilità) devono
basarsi sul metodo dell’analisi bio-tossicologica.
Se la Tossicologia ha oggi sofisticate metodologie per fornire
risposte a tali problematiche per operare scelte sanitarie ed
ambientali, troppi fattori e soggetti tendono, di volta in volta,
ad enfatizzare aspetti puntiformi tali da generare allarmismi
che stressano l’opinione pubblica ed inducono a scelte non
sempre corrette.
Non mi soffermo, ma credo che tutti abbiamo in mente esempi che,
nell’ultimo decennio, sono stati presentati dai media come
eventi catastrofici. Li ricordate? Perché non se ne parla
già più dopo brevi periodi? Non esistono forse più?
Semplicemente non godono più di appeal per i media e questo
perché? La risposta può essere: o la scienza è
stata così capace da eliminare il rischio, ed allora ci
dobbiamo fidare di più degli scienziati, oppure si trattava
di eventi strumentalmente amplificati ed allora gli scienziati
non sono stati opportunamente interpellati. Speculazioni, controllo
superficiale, distorsione della verità e scarsa informazione
sono variabili che si innestano sul tema del rischio alimentare.
Nel tempo della tecnologia di comunicazione sofisticata, sappiamo
dare corrette informazioni?
La risposta è no! La Società attuale non sa diffondere
una informazione corretta che permetta al cittadino di operare
criticamente e individualmente scelte e, di conseguenza, assumere
atteggiamenti coerenti in tema di rischio tossicologico.
In campo alimentare, gli stereotipi divenuti negli ultimi anni
dei veri dogmi per la popolazione generale sono: 1) i prodotti
naturali sono sani, 2) il biologico è salute, 3) gli organismi
geneticamente modificati (OGM) sono un danno per l’uomo
e sono inquinanti per l’ambiente. Si sottovaluta l’evidenza
del rischio tossicologico da tossine naturali (aflatossine, ocratossine,
patuline, ecc.), la loro contaminazione degli alimenti non trattati
o non OGM, ovvero si nega il rischio da residui di rame, di rotenone
e di piretroidi negli alimenti biologici.
Gli OGM sono quindi oggetto di rifiuto basato su certezze ideologiche
e non su certezze approfondite con acquisizioni scientifiche.
Molti ritengono le biotecnologie un rischio ma non ne conoscono
il significato, né il metodo applicativo e, tanto meno,
i prodotti dell’ingegneria genetica.
Sono stati sollevati gravi dubbi sia in termini di rischio tossicologico
per l’uomo sia di contaminazione ambientale, tali da creare
compulsive reazioni nella popolazione generale che ha sviluppato
in maniera superficiale il rifiuto agli OGM. I più non
conoscono le Biotecnologie e quindi ignorano che con le stesse
metodologie si producono, oltre agli OGM, anche farmaci e prodotti
per il recupero di siti inquinati.
Constatando questa carenza di informazione, la Società
Italiana di Tossicologia, da anni convinta dell’importanza
strategica delle Biotecnologie sia per la ricerca nazionale che
per la formazione universitaria e per la Società più
in generale, ha organizzato una serie di eventi di rilievo nazionale,
per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica
sul ruolo dell’ingegneria genetica finalizzata alla qualità
della vita e dell’ambiente. Inoltre, intende promuovere
una corretta conoscenza del problema, oggi fuorviato da falsi
spettri inculcati nell’opinione pubblica è richiamare
l’attenzione sul fenomeno speculativo che vede più
di 5.000 giovani impegnati nei Corsi di Laurea in Biotecnologie
delle Università italiane senza che, d’altra parte,
vengano creati i presupposti per il loro futuro inserimento nel
mondo del lavoro.
Per questi fini, sono state predisposte numerose iniziative tra
le quali due Consensus Conferences a Bologna il 5 Maggio 2004
e il 13 Luglio 2005. Le Conferenze, alle quali hanno aderito 16
e 21 Società scientifiche rispettivamente, hanno ampiamente
dibattuto il tema della sicurezza delle Biotecnologie per l’uomo
e per l’ambiente nonché della coesistenza tra colture
tradizionali, biologiche e geneticamente modificate, concludendo
i lavori con la stesura di due documenti che sono stati successivamente
approvati dai Consigli Direttivi delle Società partecipanti,
che rappresentano complessivamente oltre 10.000 Ricercatori italiani.
L’etica Professionale ha guidato gli estensori dei documenti
che, in premessa, hanno verificato la condivisa opinione che la
problematica delle Biotecnologie sia stata fino ad ora male interpretata
o utilizzata in maniera speculativa per creare timore nella popolazione
generale, così da portare come ricaduta danni, non solo
di tipo economico, per il nostro Paese. I documenti sono stati
stampati in migliaia di copie e diffusi capillarmente dopo la
loro presentazione ufficiale.
Il primo Documento di consenso dal titolo “Sicurezza
alimentare e OGM” presentato ufficialmente
a Milano il 3 Novembre 2004, ha avuto lo scopo di fornire precise
informazioni sulle conoscenze scientifiche conseguite sulla sicurezza
degli OGM, fornendo peraltro una completa bibliografia, e di permettere
al lettore attento di acquisire gli elementi di base necessari
per sviluppare un sereno giudizio sul valore delle Biotecnologie
e per assumere un conseguente comportamento responsabile nelle
scelte economiche, in linea con quanto una Società moderna
deve fare.
Il secondo Documento di consenso dal titolo “Coesistenza
tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente modificate”,
presentato ufficialmente a Roma il 29 Marzo 2006, affronta un
argomento di grande rilevanza scientifica per le ricadute pratiche
sui consumatori, sugli imprenditori e sugli ambientalisti.
Il documento raccoglie la normativa e le informazioni scientifiche
disponibili pubblicate a livello nazionale ed internazionale,
al fine di verificare lo stato dell’arte e di ricavare indirizzi
opportuni sul tema della coesistenza.
Con serenità posso concludere che la Scienza rivolta al
miglioramento della vita dell’uomo e dell’ambiente
è un bene così prezioso che non può essere
fermata!
I documenti menzionati nel testo sono disponibili sono disponibili
su questo sito e, a richiesta,
presso la Segreteria della SITOX, Viale Abruzzi 32, Milano.