La
Società Italiana di Tossicologia ha dato l'avvio a numerose
iniziative relativamente alle Biotecnologie, tra le quali due Consensus
Conferences, a Bologna, il 5 maggio 2004 e il 13 luglio 2005. Le
Conferenze, alle quali hanno aderito 16 e 21 Società scientifiche
rispettivamente, hanno ampiamente dibattuto il tema della sicurezza
delle Biotecnologie per l’uomo e per l’ambiente, nonché
della coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente
modificate, concludendo i lavori con la stesura di due documenti
che sono stati successivamente approvati dai Consigli Direttivi
delle Società partecipanti, che rappresentano complessivamente
oltre 10.000 Ricercatori italiani.
L’etica professionale ha guidato gli estensori dei documenti
che, in premessa, hanno verificato la condivisa opinione che la
problematica delle Biotecnologie sia stata fino ad ora male interpretata
o utilizzata in maniera speculativa per creare allarmismo nella
popolazione generale, così da portare come ricaduta danni,
non solo di tipo economico, per il nostro Paese. I documenti sono
stati stampati in migliaia di copie e diffusi capillarmente dopo
la loro presentazione ufficiale.
Il primo
Documento di consenso dal titolo “Sicurezza
alimentare e OGM”, presentato ufficialmente a Milano
il 3 Novembre 2004, ha avuto lo scopo di fornire precise informazioni
sulle conoscenze scientifiche conseguite sulla sicurezza degli OGM,
fornendo peraltro una completa bibliografia, e di permettere al
lettore attento di acquisire gli elementi di base necessari per
sviluppare un sereno giudizio sul valore delle Biotecnologie e per
assumere un conseguente comportamento responsabile nelle scelte
economiche, in linea con quanto una Società moderna deve
fare.
Ritengo comunque importante riportare di seguito le considerazioni
conclusive, affermando che:
• Gli OGM sono regolati da un
quadro normativo che non ha eguali nel campo alimentare e pertanto
risultano essere più controllati di qualunque altro prodotto
alimentare. Tutte le analisi per la valutazione della sicurezza
alimentare inoltre devono essere effettuate prima della loro immissione
sul mercato.
• Risulta opportuno concentrare l’analisi non tanto
sulla tecnologia con cui vengono prodotte queste piante, ma piuttosto
sui caratteri genetici inseriti, seguendo un approccio caso per
caso.
• Gli OGM oggi in commercio, avendo con successo superato
tutte le analisi e l’iter necessario all’autorizzazione,
sono da ritenersi, sulla base delle conoscenze attuali, sicuri sia
per l’uso alimentare umano che animale.
• Andrebbe pertanto abbandonato l’atteggiamento manicheo
“pro” o “anti” OGM intesi nel loro insieme,
a favore di un consenso razionale perché informato sul processo
e sui prodotti derivanti.
Dette conclusioni sono in linea con
quanto già espresso dai più prestigiosi organismi
scientifici nazionali e internazionali. Lo stesso Commissario Europeo
della Ricerca Philippe Busquin, al termine dello studio UE durato
15 anni (1985-2000), e che aveva coinvolto 400 centri di ricerca
pubblici per un totale di 70 milioni di euro, è giunto alle
medesime conclusioni affermando che “le ricerche dimostrano
che le piante geneticamente modificate e i prodotti sviluppati e
commercializzati fino ad oggi, secondo le usuali procedure di valutazione
del rischio, non hanno presentato alcun rischio per la salute umana
o per l’ambiente. Anzi, l’uso di una tecnologia più
precisa e le più accurate valutazioni in fase di regolamentazione
rendono probabilmente queste piante e questi prodotti ancora più
sicuri di quelli convenzionali”.
Resta ora da considerare quali benefici
ne possono derivare per la popolazione generale.
Nel caso degli OGM, la maggior parte delle modifiche genetiche apportate
a piante permette in agricoltura un aumento della produttività
e della sicurezza delle derrate alimentari. Le 5 varietà
di mais BT autorizzate al commercio in Europa, sono un chiaro esempio.
Esse, resistendo all’infestazione da Piralide portano, da
una parte, ad una maggiore produzione del 10-20% e dall’altra
parte, limitano l’infezione da Fusarium con conseguente minore
produzione e contaminazione da Fumonisine, note e potenti tossine
cancerogene. Inoltre, deve essere considerato il vantaggio preventivo
dovuto all’immagazzinamento di derrate più sane in
quanto sulla granella si formano meno micotossine, tra cui le Aflatossine.
Tutti sappiamo che questo noto e potente cancerogeno crea oggi una
vera emergenza in campo zootecnico e lattiero-caseario.
Sul piano economico, poi, le produzioni agricole non da Biotecnologie
vengono messe in seria difficoltà in Europa dai prezzi di
mercato, condizionati dall’aumento delle produzioni GM in
aree disagiate o non tradizionalmente vocate quali India, Australia,
Sud America e Filippine. Oggi gli oltre 52 OGM autorizzati garantiscono
nel mondo il 61% del cotone, il 54% della soia e il 25% del mais
prodotti.
Sul piano della sicurezza alimentare e della salute dell’uomo
e dell’ambiente, alcuni comuni esempi chiarificano come gli
OGM possano dare benefici semplici, ma sostanziali.
1) Il caso del basilico: le foglie giovani di qualche
centimetro contengono come aroma il metil-eugenolo, sostanza risultata
sperimentalmente cancerogena, mentre le piante adulte (foglie di
circa 10 cm), sviluppano un enzima demetilante che converte il metil-eugenolo
a eugenolo, che non ha tale tossicità. Utilizzando metodi
tradizionali, non è stata identificata nessuna varietà
di basilico con basso o nullo contenuto di metil-eugenolo. La soluzione
biotecnologica si basa sull’analisi della via metabolica che
porta alla sintesi del metil-eugenolo e quindi si potrebbe introdurre
un gene antisenso che ne inibisca la sintesi. Il vantaggio per la
salute dell’uomo deriverebbe dall’eliminare un fattore
di rischio.
2) Il caso del melo della Valle d’Aosta:
è molto illuminante. L’intervento dell’ingegneria
genetica è a monte del prodotto (mela) che viene consumato
ed è infatti indirizzato alla salvaguardia della pianta.
Infatti, il principale difetto condizionante la produttività
è la sensibilità alle larve di Melolontha melolontha
che si cibano delle radici del portainnesto e di conseguenza la
parte aerea (pianta innestata) deperisce e muore. Particolarmente
sensibili all’infestazione sono le giovani radici dei nuovi
impianti. Sono state percorse diverse strade per conseguire una
soluzione tradizionale:
METODO |
RISULTATO |
Rimozione manuale delle larve |
Inefficace |
Trattamento con insetticidi |
Inefficace |
Copertura del suolo con reti per evitare il
volo dell’insetto adulto |
Costoso |
Diffusione nel suolo del fungo Beauveria brongniartii,
un parassita della larva |
Efficace solo in alcune condizioni ambientali
e pericoloso perché diffonde aflatossine nel terreno |
senza tuttavia ottenere i benefici
sperati.
La soluzione biotecnologica consiste nell’integrazione di
un gene che conferisca resistenza all’infestazione del portainnesto.
La varietà di melo successivamente innestata non subirà
alcuna modificazione genetica, non sarà quindi classificabile
come OGM.
3) Il caso pomodoro: bloccando la produzione dell’enzima
poligalatturonasi che causa il rammollimento dopo la maturazione,
il pomodoro è conservabile più a lungo ed è
meno esposto agli attacchi di muffe e batteri. Il frutto può
essere lasciato maturare più a lungo sulla pianta, garantendo
migliori qualità alimentari, senza trascurare il fatto che
un frutto più consistente, dalla polpa migliorata, presenta
minori problemi di trasporto. Il caso pomodoro è un tipico
esempio di OGM che non contiene un gene “straniero”:
la modifica genetica è infatti ottenibile prelevando un gene
dalla stessa pianta e reinserendolo poi in orientamento opposto.
4) OGM e “agricoltura sostenibile”.
L’agricoltura sostenibile è quella che, pur rimanendo
intensiva, riduce l’impatto ambientale provocato dalle sostanze
chimiche utilizzate contro le erbe infestanti e come fertilizzanti.
L’ingegneria genetica permette di adattare le piante all’ambiente
nel quale sono coltivate. Le piante GM possono limitare l’impiego
della chimica nelle coltivazioni. Pertanto, le piante transgeniche
possono contribuire a:
a) rendere le piante resistenti a un parassita
b) aiutare le piante a sopportare condizioni climatiche difficili
c) permettere la coltivazione in terreni poco adatti
d) migliorare i contenuti nutritivi della pianta
e) sviluppare caratteristiche utili alla trasformazione alimentare.
5) OGM per la salute umana. Uno degli obiettivi
più rilevanti delle Biotecnologie è quello di aiutare
a risolvere problemi di salute tramite l’alimentazione. L’introduzione
di una informazione genetica “nuova” in una pianta può
anche consentire il suo utilizzo per produrre sia medicine (vaccini
od ormoni) che materiali chimici di uso industriale. Un esempio
può essere una varietà di pomodoro che contenga una
più forte presenza di Licopene, sostanza antiossidante che
protegge i vasi sanguigni e previene alcune forme di tumore. Un
altro esempio importante, già in essere, è dato da
riso geneticamente modificato (golden rice) contenente beta-carotene,
un precursore della vitamina A. I Carotenoidi sono antiossidanti
e distruttori di radicali liberi e possono contribuire a prevenire
il cancro, le malattie cardiache e l’invecchiamento precoce.
La carenza di vitamina A rappresenta un grave problema sanitario
in ben 118 Paesi, in quanto causa primaria di 500.000 casi di cecità
irreversibile e di quasi 2 milioni di morti ogni anno nei Paesi
la cui dieta si basa sul riso. Si stima che alleviando la carenza
di vitamina A tra i bambini in età prescolare dei Paesi in
via di sviluppo, sia possibile ridurne la mortalità fino
al 23%.
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